Rivalutazione l. 210/92: Corte di Appello di Bologna

Ancora dopo la pronuncia della Corte Costituzionale che con sentenza n. 293 del novembre 2011 ha stabilito l’incostituzionalità dei commi 13 e 14 dell’art. 11 del D.L. 78/2010, convertito con L. 122/2010, laddove prevedevano la non rivalutabilità dell’indennità integrativa speciale prevista dalla L. 210/92, il Ministero della Salute, rappresentato e difeso dall’Avvocatura di Stato, non demorde, e prosegue i giudizi di appello avverso le sentenze di pirmo grado che lo avevano condannato a pagare detta rivalutazione ai danneggiati.

Il Ministero continua ad eccepire la propria incompetenza, la non rivalutabilità dell’indennità integrativa speciale, l’errore dei calcoli della somma di rivalutazione monetaria. Invano.

In modo chiaro e puntuale la Corte di Appello di Bologna ha rigettato tutte le argomentazioni del Ministero della Salute, ritenendole infondate per i motivi indicati nella sentenza pubblicata.

Il Ministero della Salute, invece che adeguare spontaneamente tutti gli indennizzi liquidati maggiorandoli della rivalutazione dell’indennità integrativa speciale, attende la condanna, con tanto di aggravio di spese sull’erario Statale. E non solo: in vari casi impugna le sentenze di primo od anche secondo grado, nonostante l’esito infausto per la giurisprudenza concorde nel condannarlo al pagamento della rivalutazione. La presente sentenza ne è dimostrazione.

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